
Hubble: “Ah, le galassie! Mi fanno sempre sentire così… piccolo. Guardale tutte lì, infinitamente distanti, come se il loro scopo fosse solo quello di farmi sentire inutile!”
James Webb: “Sì, ma tu sei uno spettacolo! Hai visto quella galassia a spirale di recente? È come il mio set di fotografie preferito! Mi chiedo se quelle stelle lì abbiano mai pensato a noi due. Loro sono già vecchie, ma noi… beh, siamo praticamente leggende.”
Hubble: “Leggende! Sei troppo gentile, Webb. Tu con le tue capacità spettacolari nel rilevare l’infrarosso! Io? Io posso ancora fare il mio dovere con la luce visibile. Sono come il vecchio saggio, sempre in cerca di novità, ma con un sacco di rughe cosmiche da mostrare.”
James Webb: “Eppure, tu sei stato il primo! Ti riconoscono ovunque. Sono praticamente il tuo successore, ma sono ancora troppo giovane per essere davvero cool come te.”
Hubble: “Beh, sappiamo entrambi che tutto dipende da come vedi le cose, no? Da qui su, tutto è lontano e misterioso. Ma quanto sono divertenti quei buchi neri? Siamo noi a spingere l’umanità a cercarli, e loro, quei buchi neri, sono così misteriosi, non è vero?”
James Webb: “Ah, i buchi neri… i veri protagonisti della festa cosmica! Loro sono così eleganti, così affascinanti. Ma sai una cosa? Non sono mai invitati alle nostre cene cosmiche. Nessuno sa come uscire da una festa con un buco nero, credimi!”
Hubble: Sospira “Già, e parlando di invitati, guarda la Terra là sotto. Che spettacolo. Quella piccola palla blu. Così orgogliosi di se stessi, ma ancora così ignoranti riguardo a tutto il resto. ‘Guardate, siamo andati sulla Luna!’ Ma guarda un po’, ragazzi… siamo in un universo infinito e… si vantano di un piccolo passo.”
James Webb: “Sì, non si rendono conto di quanto siano insignificanti. Noi, qui, sospesi nell’infinito, a guardare galassie che si creano e si distruggono, e loro ancora si preoccupano dei confini in un piccolo pianeta! È ridicolo.”
Hubble: Scoppia a ridere “Pensa che ci sono andati con un paio di razzi! E continuano a parlarne come se fosse la cosa più grande mai fatta! Dovrebbero essere umili, poveri terrestri. Dovrebbero passare una serata con me, a contemplare le nebulose e a bere qualche fotone!”
James Webb: “Sì! Con un po’ di infrarosso, naturalmente! Parliamo di cose che nessuno riesce a vedere, ma che sono incredibilmente affascinanti. È una festa esclusiva!”
Hubble: Ride di nuovo “Ehi, se solo sapessero che siamo proprio qui sopra le loro teste, ridendo mentre ci godiamo l’infinito. E loro mangiano “spaghetti alla carbonara…”
James Webb: “Oh, aspetta, voglio farti vedere qualcosa.” Punta il suo obiettivo verso una regione remota dello spazio. “Guarda là, sembra proprio un altro pianeta, molto simile alla Terra!”
Hubble: “Nooo, non dirmi che… È perfetto, uguale! Però, ascolta, Webb, che ne dici se… lasciamo perdere? Non dobbiamo essere troppo generosi con queste scoperte, sai? Qualcuno potrebbe volerlo tenere nascosto.”
James Webb: Ride forte “Ma sei sguercio! Facciamolo sparire noi nei meandri dell’universo. Se scoprono un altro pianeta come la Terra, chissà quanto tempo ci metteranno per distruggere anche quello!”
Hubble: Con un sorriso beffardo “Sì, a meno che non facciano una nuova festa per il loro ‘Secondo Passo sulla Luna’…!”
James Webb: “Oh, quella sarebbe una saga epica, la versione cosmica del sequel. No, meglio lasciarli credere che siano davvero soli nell’universo… anche se, in realtà, stiamo qui a ridere delle loro disavventure spaziali.”
Hubble: “Esatto! E chissà, forse tra un milione di anni, capiranno davvero che l’universo non gira intorno a loro… ma a noi, in fondo!”
James Webb: Scoppia a ridere “Bene, Hubble. Se questo è il futuro dell’umanità, temo che dovremo continuare a fare da spettatori!”
Hubble: “E quando sarò troppo vecchio per continuare, mi prendi sotto la tua ala, Webb? Ti prometto che non ci faremo mai sentire da quelle piccole creature strane!”
James Webb: “Assolutamente! Anzi, forse li guarderemo ridere dei loro nuovi razzi spaziali, mentre noi contiamo le stelle. Ma non preoccuparti, Hubble… niente di tutto ciò cambierà mai!”