Visione Sacrificata parte 1

“Le parole… le sento, fluttuare, come polvere nell’aria. Sorgono dalla strada, non appartengono a nessuno. Non appartengono a me.
Le sento eppure non posso afferrarle. Sono solo frammenti, piccole briciole di vita che cadono in un vuoto che le inghiotte senza pietà.
Ogni parola che si solleva è un eco di qualcosa che non ha più radici, che non ha più un punto di partenza. Un nulla.
E io le guardo, le ascolto, mentre si disperdono nel niente, come foglie trascinate dal vento”.
“Il loro suono è lontano, distante, come se fossero pronunciate da un altro, da qualcuno che non conosco. Non c’è forma, non c’è sostanza. Sono come sogni che si dissolvono appena li tocchi, lasciando solo il peso della loro assenza. Un vuoto che si espande.
La mia mente afferra solo il silenzio che rimane. Ma in quel silenzio… c’è qualcosa, qualcosa di insostenibile.
Il mondo mi sembra un teatro di ombre, dove ogni parola, ogni sussurro, si perde nel buio.
Perché io non posso dire niente che abbia significato. Non posso restituire forma a ciò che è senza voce”.


“Sono qui, eppure non sono.
Sono prigioniero di questa distanza.
Le parole si alzano come fumo, si dissolvono, e io… io rimango, a guardare il nulla che mi avvolge, mentre dentro di me cresce il silenzio.”