“Nel mio ventre regna il silenzio. Un silenzio che non è pace, ma dominio. Sovrano e custode, immobile e pesante. Non c’è rumore, nessun suono a disturbarlo. Eppure, il silenzio non è vuoto, non è assenza. È la sensazione di essere intrappolato in un labirinto che non finisce mai. Le parole non arrivano fino a qui, nemmeno il battito del mio cuore riesce a rompere questo muro. È come se dentro di me ci fosse un mondo intero che non riesce a uscire. Ogni pensiero, ogni emozione, si spegne prima di arrivare, inghiottito da questa cavità silenziosa.”

“Eppure qualcosa si agita. C’è una presenza, una profezia, nascosta nelle viscere. La sento come un sussurro che sale lentamente, come una verità che mi sfiora, ma non voglio vedere. Il mio corpo mi tradisce. È un corpo che conosce segreti che la mia mente non vuole ascoltare. La paura si mescola al desiderio, ma non posso scappare. Perché questo silenzio, questa calma inquietante, è tutto ciò che mi resta. Mi scarnifica e mi ricompone, come se dovessi essere qualcosa che non sono, qualcosa che non riconosco più.”

A volte penso che questa sensazione sia una maledizione, un peso che non potrò mai scrollarmi di dosso. Ma dentro di me, qualcosa continua a crescere, come una consapevolezza che non posso ignorare. La verità che mi appartiene è qui, nascosta. E io non so se voglio trovarla o se preferisco che rimanga sepolta.”

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