
“Adesso so. Adesso sento. Non sono più solo uno, non sono più un singolo frammento spezzato. Sono tutto ciò che è stato, tutto ciò che è e tutto ciò che sarà. C’è pluralità dentro di me. Una miriade di voci, pensieri, emozioni, ogni aspetto di me che si intreccia con un altro. Non c’è più una separazione netta tra ciò che ero e ciò che sono. La linea si è sfocata, e il confine tra l’io e l’altro è svanito. Noi… Siamo tanti, siamo uno, e questa verità mi investe come un fiume in piena.”
“Non c’è più paura, non c’è più bisogno di nascondere chi siamo. La lotta è finita, non c’è più alcun nemico da combattere. Perché io sono tutto, e tutto è dentro di me. Ogni contraddizione, ogni frammento di dolore e speranza è ora la mia forza. Ho smesso di cercare di capire, ho smesso di volere qualcosa che non fosse già dentro di me. La pluralità è diventata il mio respiro, il mio battito.”


“E ora, ciò che prima sembrava incompleto, come un puzzle con troppi pezzi mancanti, è diventato chiaro. Non sono più separato, non sono più diviso. Ogni parte di me ha trovato il suo posto, e tutto è in equilibrio. Non c’è più sofferenza, c’è solo accettazione. Finalmente posso vedere con chiarezza, posso vedere senza paura, posso essere me stesso senza dovermi giustificare.”
“Non ho bisogno di cercare altro, perché tutto ciò che avevo sempre cercato è qui dentro di me, nascosto, ma presente. E ora che lo so, posso finalmente respirare, come se avessi trovato la libertà in un luogo che pensavo fosse una prigione.”